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EUBLEPHARIS MACULARIUS

Aggiornamento: 15 apr 2023

SCHEDA DI ALLEVAMENTO


Il Geco Leopardino o Geco Leopardo nome scientifico Eublepharis Macularius è un geco crepuscolare della famiglia Eublepharidae che vive nei deserti rocciosi e poco sabbiosi dell'Asia meridionale.


Il nome generico "Eublepharis" deriva dal greco e significa "vera palpebra" per via delle sue palpebre mobili al contrario di quelle degli altri gechi, mentre "Macularius" è in riferimento alle macchie nere che ha sul corpo.


DESCRIZIONE.

A differenza di molti altri gechi, i gechi leopardini possiedono palpebre mobili.

Mancano, invece, di lamelle adesive, il che li rende incapaci di arrampicarsi su superfici lisce; sono provvisti, al contrario, di unghie su ogni dito, utili al loro modo di vita terricolo ed eventualmente ad arrampicarsi sulle rocce.

I Gechi Leopardini hanno una grossa coda, lunga leggermente meno della metà del corpo.

All'interno della coda vi sono depositi adiposi che costituiscono una fonte metabolica d'acqua. Tali riserve adipose permettono ai gechi di resistere al digiuno in misura maggiore di molte altre specie di sauri.

Sembra anche che tali riserve avvantaggino l'animale pure in situazioni stressanti e di malattia.

Come per molti altri sauri, la coda può andare incontro ad autotomia (distacco volontario) come meccanismo difensivo quando l'animale è attaccato o quando la coda è afferrata, tirata o traumatizzata.

La coda ricresce, ma sarà diversa da quella originale: in generale ha superficie più liscia, più a bulbo e con un pattern di macchie più confuso.

Il processo rigenerativo richiede da due a sei settimane, variabile secondo l'entità della perdita, dell'età, della dieta e dello stato di salute del geco.

Il Geco Leopardino varia tra diversi pattern che si riconoscono già dalla nascita.

Questi Pattern sono conosciuti come Morph catalogazione delle varie tipologie in base alle diverse colorazioni, suddivise tra Testa, Occhi, Corpo e Segni e Coda.

La cute della parte ventrale del corpo è bianca. La cute è coperta da piccoli tubercoli.

I piccoli gechi, alla nascita, sono lunghi circa 8 cm e pesano 2,5-3 g. Raggiungono la grandezza da adulti all'incirca a 9-18 mesi d'età (variabile secondo le condizioni d'allevamento).

Possono pesare da 40 a 80 g e raggiungere una lunghezza totale di oltre 20/25 cm.


Questa è un illustrazione molto esplicativa e semplice dei morph più comuni di geco leopardino.



Distribuzione e habitat.

In natura si colloca in Asia, in particolare in Iran, Afghanistan meridionale, Pakistan e India nord-occidentale.

Comportamento.

È una specie crepuscolare che si procura il cibo alla mattina e al tramonto per poi durante il giorno ripararsi dalle temperature estreme in tane sotterranee e nelle fessure tra le rocce.

Il Geco Leopardino viene anche chiamato Geco Sorridente per via della sua conformazione del muso ad arco che dà l'impressione che sorrida.

Prima di attaccare una preda scodinzola o sbatte la coda più volte contro il terreno.

La chiusura degli occhi è sintomo di forte stress.

Uno scavatore quasi provetto, scava piccoli incavi o depressioni sotto e tra le rocce per crearsi un rifugio momentaneo o per ripararsi dagli eventi atmosferici.

Non ama molto l'acqua però utilizza le piccole pozzanghere o i rivoli di acqua che colano nel terreno durante la muta per facilitarla.

Denominato il Geco più semplice da allevare è anche il più venduto e allevato di tutti per la sua forte adattabilità e temerarietà, questo però non và confuso con benessere e stile di vita ottimale.


TERRARIO.

Considerando le dimensioni raggiunte nell’adulto e l’attività dell’animale, un terrario di 60 cm larghezza x 40 cm profondità x 40 cm altezza può essere idoneo all’allevamento di un singolo esemplare, mentre per più esemplari avremo bisogno di un terrario più grande 80 cm larghezza x 40 cm profondità x 40 cm altezza.


Il materiale di costruzione del terrario, essendo un animale semi-deserticolo, può essere legno o vetro, l’importante è che siano presenti griglie di areazioni sufficienti a permettere un buon ricircolo dell’aria.

Nel caso del geco leopardino si consiglia l'utilizzo di un terrario in legno cosi da mantenere al meglio le temperature di riscaldamento anche durante i periodi con forte sbalzo termico. Una stanza riscaldante aiuta sempre a mantenere stabili le temperature e a garantire un range termico tra zona calda e zona fredda ottimali.


Per il un riciclo ottimale dell'aria è buona cosa optare per un terrario con il tetto, parte superiore del terrario in rete fine metallica e delle feritoie frontali. Cosi facendo l'aria calda scaturita dalla fonte di calore aiuterà il riciclo di aria, avremo coi un terrario ben areato e ventilato senza ristagni di anidride carbonica.

Oppure ad un terrario in legno con le prese d'aria invertire, ovvero alte dalla parte calda e basse dalla parte fredda.

La parte superiore del terrario in rete non solo ci aiuta a far circolare più aria nel terrario, ci dà anche la possibilità di allestire il terrario con lampada riscaldante e lampada uvb senza intaccare troppo lo spazio interno, senza nuocere all'animale e garantendo un ottima resa di strabulazione.


Invece con il terrario in legno avremo bisogno di un pò più di spazio interno, tutte le lampade vengono montate all'interno del terrario, lampada riscaldante e luce che sia UVB o Led, il tutto alla giusta distanza dal nostro esemplare.

Il fondo o sub-strato è sempre l'incognita più grande per il Geco Leopardino, il più discusso in assoluto.

Noi personalmente ne usiamo di vario tipo e genere e non abbiamo riscontrato problemi.

Una lista dei fondi che utilizziamo e i più conosciuti.

  • Fondo in carta assorbente.

  • Linoleum.

  • Fondo in fibra di cocco ben asciutta

  • Fondo in cemento.



I sub-strati o fondi più granulosi hanno sempre una percentuale di possibilità di essere ingeriti dall'animale nel momento della caccia cè da dire che anche in natura questo succede spesso senza ripercussioni sull'animale.

Con i set-up elencati sopra lasciamo a voi la scelta su cosa utilizzare per il vostro animale e rimaniamo a vostra disposizione per chiarimenti o confronti.

Un terrario naturalistico avrà sicuramente dei riscontri positivi sull'animale, meno stress, poi varietà, più tane e più stimoli.

Ma anche una manutenzione da parte dell'allevatore più attenta, eliminazione delle feci e controllo di ogni singolo anfratto e una pulizia accurata del terrario.

Un terrario asettico invece predilige la pulizia a discapito della bellezza estetica, non avrà un arricchimento e una stimolazione per il nostro esemplare però è sicuramente più facile da pulire e da mantenere, si consiglia sempre di partire con un terrario asettico o un box in plastica cosi da imparare a conoscere il nostro esemplare e pian piano creare il suo habitat ideale.

ALLESTIMENTO.

L’interno del terrario può essere allestito in modo molto semplice e sterile oppure ricreando un ambiente naturale.


Nel primo caso, dei nascondigli posizionati nella zona calda (tana calda) e nella zona più fresca

(tana umida con fibra di cocco) come arredamento interno saranno sufficienti.


Nel caso in cui si voglia invece ricreare un ambiente più naturale potranno essere utilizzate rocce , rami e radici che dovranno essere inseriti successivamente ad un processo di sterilizzazione.

In entrambi i casi è indispensabile fornire all’animale un rifugio dove potersi nascondere ed una tana umida, costituita da una scatola contenente un substrato capace di mantenere l’ umidità relativa elevata (ad esempio sfagno, fibra di cocco o torba). In questo modo il geco potrà cambiare la pelle in modo corretto e le femmine avranno a disposizione un luogo ideale per la deposizione delle uova.


Non scordiamoci che il geco Leopardino è anche un provetto arrampicatore, creare delle zone elevate magri con sfondi 3D o grazie a tronchi e tubi in sughero è una buona cosa per favorire in movimento e far fare ginnastica al nostro rettili.

La nostra collaborazione con Andrea di @Dre_vivariums ci ha portati a realizzare sfondi 3D per i terrari desert con rocce sintetiche e di vario colore, con tane integrate direttamente nello sfondo, per approfondire questo argomento ti lascio il link alla pagina dedicata. Link


Non dovranno invece mai mancare una ciotola per l'acqua, ciotola per il calcio e una ciotola per gli insetti.

Acqua cambiata quotidianamente e la ciotola ripulita da eventuali residui di sporcizia o insetti.

La ciotola per il cibo è ottima quando andremo ad alimentare il nostro Geco con blatte o insetti striscianti cosi da facilitargli la caccia.

La ciotola del calcio serve per garantire un approvvigionamento istantaneo al nostro geco di calcio molto importante per la crescita e per la sua vita.


Piante vere sono un ottima cosa ma teniamo presente che le piante devono essere innaffiate e che il nostro rettile invece è un animale desertico roccioso e quindi non ama molto l'umidità.

Ci sono delle piante chiamate Tillandsie che invece non hanno bisogno di tanta acqua per sopravvivere, una semplice nebulizzata di acqua una volta a settimana ne garantisce la crescita e la vita.

Possiamo sempre optare per delle piante finte, facili da spostare da rimuovere e non portano parassiti o batteri.


In questo caso il fondo asettico o meglio in cemento ci permette di avere un fondo facile da pulire e disinfettare, idoneo e naturalistico per il nostro geco e termoconduttore. Riscaldandolo con il tappetino o con una lampada in ceramica il fondo in cemento espande il calore.

Molteplici sono i modi per garantire una temperatura idonea al nostro Geco.

  • Tappetino riscaldante.

  • Lampada in ceramica.


Qualsiasi fonte di calore voi scegliate cè sempre da prender in considerazione l'installazione di un termostato.

A mio avviso uno degli elementi più importanti in un terrario.

Quest ultimo regola la temperatura e la monitora accendendo o spegnendo la fonte di calore in base alla temperatura impostata.

Ce ne sono anche di elettronici e automatici, variano automaticamente dopo essere stati impostati la temperatura tra il giorno e la notte cosi da garantire una strabulzione ottimale all'interno del terrario.


Questi hanno anche la funzione di accensione e spegnimento di un ulteriore lampada per simulare il ciclo giorno notte, sarebbe un ottima cosa allora installare una lampada ai raggi UV-B, oppure una semplice barra a Led va anche bene.

Sebbene l’uso di lampade specifiche con emissione di raggi UVB, venga spesso considerata superflua nell’allevamento dei Gechi Leopardini, il mio consiglio, per evitare ogni sorta di problema associato al metabolismo del calcio, in particolar modo per i neofiti, è quello di usare lampade UVB compatte al 5%.

Il terrario dovrà essere illuminato tra le 8 e le 12 ore al giorno, in base al periodo dell’anno.

Con questa lampada sarà possibile ricreare l'effetto crepuscolare.

Ho scritto un articolo su questo argomento ti lascio qui il link.

TEMPERATURE.


All’interno del terrario è opportuno riuscire a creare una buona escursione termica, prevedendo una zona calda con temperature di circa 28-32°C e una zona più fresca con circa 20-24°C.


Per riuscire ad ottenere questo gradiente di temperature sarà sufficiente posizionare un sistema di riscaldamento, costituito da un tappetino riscaldante situato su 1/3 del fondo del terrario controllato da un termostato.

Oppure se si vuole seguire la linea naturalistica e il terrario lo consente, posizionare una lampada riscaldante nella zona calda sempre termostatata.


Cosi daremo il caldo dall'alto come in natura e permettere al geco di fare basking.

Avremo una temperatura omogenea sia per il suolo che per l'aria senza troppi sbalzi.

Con la lampada il calore è immediato e diretto.

Mentre con il tappetino si và a creare il riscaldamento a bolla, ovvero cado appena sopra il tappetino mentre nel resto del terrario della zona calda risulta la temperatura nell'ambiente, uno sbalzo termico non indifferente per un esemplare ectoterma.

Le temperature andranno variate tra giorno e notte portando dai 28'-32' di giorno ai 20'-25' di notte.

  • Giorno zona calda 30'-32'

  • Giorno zona fredda 22'-25'

  • Notte zona calda 24'-25'

  • Notte zona fredda 20'-22'

L'umidità deve essere la minima possibile.

ACQUA.


Fornire una fonte idrica per il geco sarà molto semplice, basta posizionare una ciotola con dell’acqua sempre fresca e pulita di dimensioni e forma adeguate ad evitare annegamenti.

ALIMENTAZIONE.


Come per tutti gli animali, un alimentazione equilibrata è alla base di un buono stato di salute.


Provvedere ad un alimentazione varia sarà alla base di questo principio.

I principali insetti da utilizzare come cibo vivo sono grilli, locuste, blatte, tarme della farina, bachi da seta, mentre si potranno utilizzare anche occasionalmente camole del miele.

Per evitare problemi metabolici legati a carenze di calcio, gli insetti andranno spolverati con quest’ultimo tutti i pasti e dovrà essere messo sempre a disposizione del nostro esemplare.

Buona cosa utilizzare una volta ogni 15 giorni un integratore vitaminico con vitamine A, B, B1, B2, B12, Fosforo, Magnesio, D3 e Potassio.


Gli esemplari baby andranno alimentati tutti i giorni con un giorno di digiuno a settimana fino al raggiungimento dei 6 mesi di vita con variazione di insetti, questi non dovranno mai superare come grandezza la distanza tra gli occhi del nostro geco.

Un metro di misura universale per stabilire quale preda sia idonea per il nostro rettile.

Buona cosa un giorno a settimana far digiunare il nostro geco cosi da permettergli di liberare l'intestino da eventuali residui di cibo non digerito.

Dopo i 6 mesi il geco viene identificato come sub-adulto o giovane e andrà alimentato con cadenza di un giorno si e uno no. Arrivati a poco più dei 12/15 mesi il geco è adulto e potrà essere alimentato dalle 2 alle 3 volte a settimana.

Alimentazione Programma.

BABY DA 0 A 6 MESI

SUB-ADULTO DA 6 MESI A 1 ANNO

ADULTO OLTRE 1 ANNO

GIORNO 1

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

GIORNO 2

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

DIGIUNO

GIORNO 3

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

GIORNO 4

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

INSETTI + CALCIO

GIORNO 5

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

GIORNO 6

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

DIGIUNO

GIORNO 7

DIGIUNO

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

GIORNO 8

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

DIGIUNO

GIORNO 10

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

GIORNO 11

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

INSETTI + CALCIO

GIORNO 12

INSETTI + CALCIO

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

GIORNO 13

INSETTI + CALCIO

DIGIUNO

DIGIUNO

GIORNO 14

INSETTI + MULTIVITAMINICO

INSETTI + MULTIVITAMINICO

INSETTI + MULTIVITAMINICO

GIORNO 15

DIGIUNO

DIGIUNO

DIGIUNO


Il programma sopra elencato è un consiglio che diamo ai nostri clienti è la tabella che utilizziamo noi in allevamento. Il multivitaminico o calcio+D3 è da utilizzare come sopra in tabella solo se non si utilizza una lampada UV-B.

Se si utilizza una lampada UV-B troverete le direttive nel paragrafo qui sotto.


Multivitaminico o Calcio+D3


L'integrazione di vitamina D3 nella dieta del nostro geco è molto importante, quest'ultima serve a far assimilare al nostro esemplare il calcio, cosi da avere una crescita migliore, una vita sana nessuna problematica a livello osseo e scheletrica. Questo avviene in tutti i rettili, soprattutto nel nostro geco leopardino che essendo notturno sintetizza ben 8 volte in più la vitamina D3 quando è esposto a dei raggi UV-B. Utilizzare un lambda UV-B per allevare un geco leopardino non è più follia come qualche anno fa, studi scientifici e veterinari hanno provato che utilizzare una lampada a spettro UV-B con la corretta percentuale aiuta in maniera consistente la crescita del nostro esemplare. La percentuale corretta da utilizzare è 5.0% o 6.0% e ad una distanza di circa 35/40 cm dal nostro esemplare. Percentuali superiori possono essere fatali e molto dannose e incorrere in dissecassi della pelle o in malattie della pelle. Utilizzando una lampada UV-B possiamo ridurre la somministrazione di multivitaminiico e di calcio+D3, passando da come elencato nella tabella sopra a 1 volta al mese sia per esemplari baby che per esemplari sub-adulti e di conseguenza anche per gli adulti, per quest'ultimi anche 1 volta ogni 45 giorni.

Tutto questo purché la dieta dia ben varia, il calcio sempre disponibile in terrario e distribuito sugli insetti e la lampada UV-B venga sostituita ogni 6 mesi per le lampade compatte e ogni 10 mesi per le lampade a tubo neon. Come detto poco sopra devono essere posizionate in modo corretto e devono avere la giusta percentuale di UV-B.

Lampada UV-B come si usa.


La lampada UV-B è una delle fonti di luce più importanti per i nostri rettili, tutti rettili vanno ad energia solare, usarla è sicuramente una cosa ottima e porta solo benefici al nostro esemplare. Però come utilizzarla al meglio? Sopra abbiamo visto le percentuali da utilizzare per il nostro geco leopardino, in che modo vanno posizionate all'interno del nostro terrario? Allora partiamo dal classicissimo fauna box in questo caso sarà quasi impossibile utilizzare una lampada UV-B, il fauna box presenta in tetto in plastica poco forato e posizionarla all'interno sarebbe impossibile, non si riuscirebbe a rispettare la distanza minima di 20 cm, distanza tra esemplare e lampada. Perciò l'utilizzo sui fauna box è sconsigliata, salvo che non venga montata a debita distanza e modificato il tetto del fauna box e applicata una rete zanzariera in metallo. Per l'utilizzo in terrario invece, è tutto più semplice, per prima cosa ritengo a dire e asfaltare un ideologia, la lampada UV-B và montata in ORIZZONTALE e non in verticale come si pensa, essendo una lampada al neon la luce e i raggi UV-B vengono sprigionati a 360°. Altra cosa la lampada deve essere montata o all'interno del terrario se abbiamo un tetto in vetro o all'esterno se abbiamo un tetto in rete a zanzariera. Da tenere sempre a mente che i raggi UV-B non passa attraverso a vetro, plastica, plexiglas o altri materiali lucidi, ecco perché è sempre importante avere un tetto in rete o un terrario on legno cosi da montare la lampada UV-B nel modo più corretto possibile. Ultima cosa molto importante la luce UV-B che sia compatta o a tubo neon và sempre montata al centro del terrario e non nel lato freddo.

Queste regole si applicano sia alle lampada compatte che ai neon UV-B.


Identificare il sesso.


Nelle fotografie che seguono andremo a vedere come identificare il sesso del nostro geco.

Come possiamo notare dalla questa immagine il maschio presenta dei pori femorali a forma di

"V" appena sotto l'attaccatura della coda e le due sacche degli emipeni, organo riproduttivo maschile.







Mentre nella seconda immagine vediamo un esemplare femmina e notiamo subito l'assenza dei pori femorali, in alcuni esemplari possono anche essere presenti ma non accentuati come nei maschi.





Bruma e Riproduzione.


Riproduzione.

È un animale oviparo si riproduce per deposizione di uova per la precisione due per deposizione.

La femmina può deporre dalle 8 alle 12 volte per un totale complessivo di 24 uova anche solo con un unico rapporto.

Il sesso della prole è determinato dalla temperatura di incubazione delle uova: se bassa, la covata è di sole femmine; se relativamente alta, soprattutto di maschi con una percentuale approssimativa del 20% di femmine provviste di gonadi e dunque riproduttive.

Per una selezione più naturale si consiglia un escursione termica dell'incubatrice dai 26' ai 32'.

Il dimorfismo sessuale è facilmente individuabile in quanto il maschio (al pari, però, delle femmine riproduttive) presenta pori pubici o pori femorali pre-anali più marcati, mentre le femmine li presentano meno marcati.

Il periodo di bruma letargo è un periodo, durante la quale il geco in natura si rintana in un anfratto o tana, non si alimenta, non defeca e sopratutto non perde peso, poichè blocca letteralmente l'apparato digerente.

Viene chiamata anche "periodo d'ibernazione" e da noi allevatori anche "pausa fisiologica", proprio perchè il geco nel momento in cui si iberna e quando si risveglia, non spreca le riserve di grasso e per così dire vive più a lungo secondo alcuni studiosi.  Per prima cosa, accertatevi che l'esemplare sia in perfetta salute, e che abbia un peso di almeno 50gr e un anno di età.

Fate digiunare l'esemplare minimo una settimana prima di abbassare le temperature, onde evitare che eventuali pasti non digeriti rimangano all'interno dello stomaco, provocando putrefazioni fecali all'interno dell'intestino.


Fatto questo vi consiglio di seguire questo procedimento: Ogni due giorni abbassate di 2°C la temperatura, arrivando ad avere 18'/15'C nel terrario.

Questo fase che si chiama Pre-bruma, durerà circa 13 giorni. Il periodo di brumazione può durare dai 2 ai 3 mesi.

Spegniamo ogni fonte di illuminazione presente nel terrario e cerchiamo di lasciare il terrario e il rettile più tranquillo possibile.

In genere consiglio di procedere con la bruma da metà novembre a metà febbraio, visto che il periodo di accoppiamento dei gechi leopardini è durante la primavera.


Anche se non sappiamo per certo, quanto tempo questi animali trascorrano in letargo.

Ma in ogni caso il periodo consigliato in cattività è di 2-3 mesi.

Passati questi 2/3 mesi, inizierà la fase che si chiama Post-bruma. Ovviamente in questo caso si seguirà lo stesso procedimento però in maniera inversa, alzando la temperatura di 2°C ogni due giorni, ritornando alla temperatura normale di 30/32°C durante il giorno nella zona calda e 22/25°C durante la notte.

Questa fase durerà sempre 13 giorni.


Finita questa fase e riportate le temperature e le fasi di luce stabili ricominciamo ad alimentare i nostri rettili e in caso di accoppiamento procediamo ad inserire il maschio nel terrario della femmina e aspettiamo l'accoppiamento.

Accoppiamento che andrà ripetuto per circa 2/3 volte nell'arco di un paio di settimane.

Dopi di che basterà attendere che la femmina cominci la deposizione della uova e questo accade all'incirca dopo 1 mese dall'accoppiamento.


Le uova andranno incubate ad una temperatura non superiore ai 32' e ne inferiore ai 22'.

Per un incubazione perfetta e precisa consiglio di incubarle dai 27' ai 29'. Il tempo di schiusa sarà un pò più lungo ma non avremo il rischio di ritrovarci degli esemplari menomati o con qualche deficit organico o fisico.

Il periodo di incubazione con queste temperature varia dal 1 mese e mezzo a 2 mesi e mezzo.

Le uova andranno controllate prima di inserirle in incubatrice, controllare che siano buone, embrionate e poi inserite in incubatrice.

Un uovo sano e enbrionato avrà l'aspetto bello ovale e bianco, gonfio.

Un uovo non buono avrà l'aspetto verdastro, molle o di colorazione gialla e vengono chiamati Slug. Potranno essere lasciati all'interno del terrario cosi che la femmina possa mangiarlo per reintegrare una parte di nutrienti utilizzati per la deposizione.


Si può cominciare con un box in plastica invece del terrario?


Questa è una delle domande che mi viene posta con più frequenza sia in negozio che online, e dove se non nella scheda di allevamento del Geco Leopardino creare una risposta semplice ma dettagliata che vi metta difronte tutte le nozioni per poter scegliere di conseguenza.

La mia risposta è SI, si può cominciare con un box in plastica MA deve essere realizzato con cura.


Box delle giuste dimensioni dell'animale:

  • Baby 40x30x30

  • Sub-adulto 60x40x40

  • Adulto 60x40x40 o 80x40x40

Il box deve essere ben areato con delle finestre che poi copriremo con della rete stile zanzariera e incollata con della colla a caldo all'esterno della scatola.

Anche il coperchio andrà ritagliato e coperta con una zanzariera, questo farà in modo di avere un ottimo ricircolo di aria.


Un tappetino dovrà essere collocato sotto ed all'esterno della scatola e dovrà coprire non più di 1/3 del box cosi da creare la zona calda dove dovremmo tenere 30'/32' di giorno e 22'/25' di notte.


Nella parte opposta dovrà essere collocata una scatola chiusa se possibile non trasparente, con un foro di 5 cm di diametro nella parte alta, dove collocheremo della fibra di cocco o torba per favorire la muta del nostro geco leoparidino.


Come fondo in questi casi si utilizza dei fogli di carta assorbente che è ottima per tenere il box sempre ben pulito.

In genere quando allestisco un box provvisorio asettico sconsiglio l'utilizzo di qualsiasi tipo di sub-strato, nell'elenco sotto scrivo quali e il perchè non andrebbero usati.


Sconsiglio tappetini sintetici che non possono essere disinfettati al 100% e si rischia sempre la formazione di batteri.


Sconsiglio l'utilizzo di cortecce varie li si si rischia il blocco intestinale oltre a rende difficoltoso lo spostamento per il geco e eroga troppa umidità nel box alzandola anche oltre il 60%.


Occorre una ciotola per l'acqua che andremo a posizionare nella zona fredda, una piccola ciotola per il calcio da mettere in genere al centro del terrario che andrà pulita almeno una volta a settimana.

Un ulteriore ciotola per il cibo.


Se il box lo consente viste le misure un tubo in sughero o un ulteriore tana posta al centro del terrario farà solo bene per il nostro geco che potrà spaziare e scegliere dove mettersi a riposare.


L'allestimento di box è molto basilare e semplice si trova tutto nei negozi di animali esotici e rettili be fornito, noi stessi creiamo dei box per la vendita dei baby gechi.

Però che un grosso PERò, questa è una situazione PROVVISORIA e NON DEFINITIVA ovvero il box in sè va bene per esemplari piccolo o esemplari in quarantena post-acquisto o per problemi di salute ma NON per la vita.

Quando il geco avrà raggiunto la lunghezza di circa 15 cm e l'età di circa 6 mesi si dovrà provvedere alla realizzazione di un terrario un habitat qualitativamente migliore per dargli tutto ciò di qui ha bisogno.


Le persone che rispondo "vive anche nel box tutta la vita, non crea problemi" io rispondo che non vivono sono in carcere in una prigione brutta, spoglia e non idonea a far vivere un essere vivente, li stà a voi decidere che tipo di vita volete dare al vostro animale esotico o rettile.

fate sempre la scelta giusta, per l'animale.


Casi clinici.


Grazie alla nostra collaborazione con la Dr.ssa Linda Costanzi e il Dott. Piergiorgio Quarta del Poliambulatorio Veterinario San Michele di Brescia possiamo portare alla vostra attenzione e rendere ancora più completa questa scheda di allevamento, che ricordo non è un libretto di istruzioni ma bensì una line guida personale sull'allevamento di una determinata specie.

Alcune cose potrebbero essere differenti ad altre schede.


Ostruzione Intestinale.


La scelta di un substrato adeguato è alla base di un buon allevamento.

Vista la varietà di prodotti utilizzabili il dibattito su quale sia il migliore resta sem


pre molto acceso.

Le possibilità sono davvero tante: carta di giornale, carta assorbente, fibra di cocco in diversi formati, erba sintetica, corteccia, sabbia, torba, segatura e chi più ne ha più ne metta.



Ogni substrato ha i suoi pro e contro; la carta di giornale, ad esempio, è pratica ed economica ma non ha un grande impatto estetico.

Uno dei principali rischi quando si sceglie un substrato particolato è rappresentato dalle

ingestioni accidentali che possono portare spesso a pericolose ostruzioni intestinali.

Diete non bilanciate (carenze minerali) possono potenzialmente predisporre l’ingestione di substrato.

È il caso di questo geco leopardino, femmina adulta, in periodo riproduttivo.

Il paziente è stato presentato in visita per una sospetta distocia ma dopo visita clinica ed esame radiografico è emerso un quadro diverso.

Il paziente presentava una grave ostruzione intestinale da ingestione di sabbia argillosa.

Fate molta attenzione alla tipologia di substrato che scegliete per il vostro pet!

















Le nozioni che trovate in questa scheda di allevamento sono personali e non devono per forza


rispecchiare altre schede o linee guida che ci sono sul web.

Nel bene e nel male questo è il mio modo di allevare e tenere un esemplare di Geco Leopardino e sono aperto al dialogo e al confronto.


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